RICORDI L'inaugurazione Il giorno dell'inaugurazione è ancora vivo nella memoria del signor Aurelio Chinellato, oggi novantenne: "Ricordo bene che noi reduci della Guerra d'Africa avevamo ricevuto un biglietto d'invito per presenziare alla cerimonia d'inaugurazione della scuola Enrico Toti. Quel giorno mi è rimasto impresso come fosse ieri: noi soldati eravamo schierati con le nostre divise; io portavo il mio vecchio elmetto e mi pareva di tornare indietro nel tempo. C'erano tutte le autorità e il Podestà fece il discorso inaugurale... Il giardino era pieno di gente e non si riusciva a vedere molto a causa della calca ... E' stata proprio una gran giornata ..." La scuola ospita i profughi Ricorda la signora Angela Petrizza: " Ero ancora una ragazzina, e ricordo che con la mia famiglia, appena arrivati dalla Dalmazia, abbiamo soggiornato per un periodo a Trieste e poi siamo arrivati qui a Mestre nella scuola Toti. Non ricordo precisamente per quanto tempo è durata questa sistemazione, ma alcuni particolari li ho impressi nella memoria molto vivi... ... Le aule erano divise con tramezzi e ospitavano ognuna tre famiglie. La sistemazione era approssimativa e naturalmente avevamo molti disagi: primo fra tutti c'era il problema dell'igiene: i servizi erano pochi, e chi, come noi, voleva tenere un certo decoro si serviva di bacinelle e secchi e si lavava dove dormiva... Non tutti però avevano molto amore per la pulizia! ... La palestra era diventata la cucina e, volendo, si poteva mangiare là; quasi tutti però preferivano prendersi la razione con il pentolino e mangiare in camera più in intimità: il pasto collettivo nel refettorio piaceva poco... Ci si arrangiava un po' come si poteva: mio padre per esempio aveva tre o quattro galline: di giorno razzolavano nel cortile, di notte mettevamo in un gabinetto vuoto due scope come pioli e loro ci dormivano sopra ... Ci sono stati degli episodi anche commoventi: dei bambini dovevano fare la Prima Comunione, ma i genitori non avevano i mezzi per comprare i vestiti da cerimonia; così abbiamo fatto una colletta e per quel giorno bambine e bambini hanno potuto avere il velo bianco, l'abito e un po' di festa... Per noi ragazzi quel periodo è stato particolare, duro ma anche pieno di sogni: ricordo che nelle sere d'estate ci sedevamo sul muro di cinta a chiacchierare e a ridere: eravamo di provenienza diversa, era un vero ambiente internazionale, e ci si divertiva con poco... E' stato così che ho conosciuto il mio futuro marito, che era di Carpenedo. ... Dopo il periodo alla Toti siamo stati mandati siamo stati mandati al Convitto Foscarini di Venezia... La refezione scolastica Nel ricordo di chi ha frequentato la scuola Toti fino agli anni sessanta compare il momento della refezione, che non era paragonabile al moderno servizio mensa, ma un servizio gratuito destinato ai poveri... " Durante la ricreazione della mattina passava per le aule un'ausiliaria per la distribuzione del latte. I bambini poveri venivano chiamati a prendere la loro razione e mi ricordo le loro facce mortificate. Chi non usufruiva di questo servizio tirava un sospiro di sollievo: essere riconosciuto come povero veniva vissuto da tutti noi bambini come un'umiliazione... A mezzogiorno ricevevano un pasto gratuito: una minestra, un panino con la mortadella... Ricordo che quei compagni mi facevano pena..."