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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Ariosto, mostrò notevole insofferenza verso i suoi compiti, che egli giudicava sterili e servili, così come verso il Cardinale, più interessato al potere che alla cultura come emerge dalle Satire, sette epistole in versi (terzine incatenate) indirizzate a vari destinatari, nelle quali, in tono bonario e ironico, si lamenta della sua condizione di cortigiano, contro il volere del padre si dedicò soprattutto alla letteratura e amò in particolare i classici latini, tra i quali predilesse soprattutto Orazio, compose le Commedie, ispirate alla commedia latina e in piena sintonia con il gusto per le rappresentazioni teatrali degli Estensi fra le quali la Cassaria e la Lena, LUDOVICO ARIOSTO nacque da famiglia aristocratica (il padre era cortigiano presso gli Estensi), LUDOVICO ARIOSTO si legò dal 1515 ad una gentildonna, Alessandra Benucci, che sposò segretamente, per non perdere i benefici di chierico che aveva ottenuto, nel1527, LUDOVICO ARIOSTO passò al servizio del duca Alfonso I nel 1517, quando si rifiutò di seguire il cardinale Ippolito in Ungheria, dove gli era stato affidato un vescovado, dalle Satire, sette epistole in versi (terzine incatenate) indirizzate a vari destinatari, nelle quali, in tono bonario e ironico, si lamenta della sua condizione di cortigiano che prospettano un sistema di valori ispirato alla vita tranquilla, allo studio, all'indipendenza e al senso della misura, LUDOVICO ARIOSTO dovette seguire le orme del padre, dopo la sua precoce morte, entrando al servizio del cardinale Ippolito d'Este nel 1502 per poter mantenere, con un tenore di vita adeguato, i suoi numerosi fratelli, dalle Satire, sette epistole in versi (terzine incatenate) indirizzate a vari destinatari, nelle quali, in tono bonario e ironico, si lamenta della sua condizione di cortigiano che prendono a modello il "sermo" oraziano per la colloqualità, per la cura formale e per l'ideale della "mediocritas" che da esse emerge, al servizio del duca Alfonso I nel 1517, quando si rifiutò di seguire il cardinale Ippolito in Ungheria, dove gli era stato affidato un vescovado e per la corte di Alfonso I compose le Commedie, ispirate alla commedia latina e in piena sintonia con il gusto per le rappresentazioni teatrali degli Estensi, un'educazione raffinata anche se contro il volere del padre si dedicò soprattutto alla letteratura, da famiglia aristocratica (il padre era cortigiano presso gli Estensi) e ricevette un'educazione raffinata, seguire le orme del padre, dopo la sua precoce morte, entrando al servizio del cardinale Ippolito d'Este nel 1502 per poter mantenere, con un tenore di vita adeguato, i suoi numerosi fratelli e mostrò notevole insofferenza verso i suoi compiti, che egli giudicava sterili e servili, così come verso il Cardinale, più interessato al potere che alla cultura, al servizio del duca Alfonso I nel 1517, quando si rifiutò di seguire il cardinale Ippolito in Ungheria, dove gli era stato affidato un vescovado e per la corte di Alfonso I compose il suo capolavoro, l'Orlando furioso, un poema cavalleresco che riprende il complicato intreccio dell'Orlando innamorato di Boiardo e lo sviluppa in modo del tutto originale