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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Le invasioni del IX e X sec. e le loro conseguenze, LE ULTIME "INVASIONI" NELL'EUROPA CRISTIANA provennero da tre direttrici, in Sicilia, dove le aggressioni dei saraceni portarono alla conquista della intera isola dall'827 al 109 conquista che garantì all'isola un notevole sviluppo economico e un periodo di splendore artistico, nel 1054 si era consumata la definitiva scissione della Chiesa d'Oriente e di Occidente e il papa cercava un alleato militare forte che potesse difendere i suoi interessi tanto che quando il fratello di Roberto, Ruggero I, strappò la Sicilia agli arabi, il papa lo consacrò re di Sicilia (1091), da nord con le incursioni dei vikinghi, un popolo germanico insediatosi nella penisola scandinava e in particolare in Danimarca, in Norvegia da cui le navi vikinghe esplorarono le coste delle isole più nordiche, come l'islanda in cui si insediarono, e giunsero fino alle coste del Canada, impose una dinastia normanna in Inghilterra, introducendo nell'isola le leggi feudali, ma ereditando dagli anglosassoni una tradizione di maggiore controllo sul territorio dell'autorità regale tanto che dobbiamo a re Guglielmo un importante tentativo di censimento delle proprietà terriere e delle loro potenzialità produttive, il Domesday Book, e una struttura amministrativa centralizzata attraverso funzionari regi, gli sheriff, a cui era demandata la giustizia nelle contee, da sud, ovvero dalle coste del nordafrica, da dove navi pirate saracene partivano per colpire le coste dell'Italia, della Catalogna e della Provenza e spesso non si limitavano alla rapina, ma si impossessavano di luoghi isolati lungo le coste per crearvi le loro basi, LE ULTIME "INVASIONI" NELL'EUROPA CRISTIANA furono inizialmente rapide incursioni accompagnate da violenze e razzie, alla morte di Roberto e di Ruggero, quando salì al trono il figlio di quest'ultimo, Ruggero II, egli divenne re, con l'approvazione papale, di un vasto regno che comprendeva tutta l'Italia meridionale creando uno stato forte, accentrato (nonostante l'introduzione delle leggi feudali), tollerante e multietnico, in controtendenza rispetto a quanto stava avvenendo altrove in Europa, proprio la loro minaccia convinse i grandi feudatari dell'area a unire le loro forze e ad affidarsi alla guida di uno di essi, Ottone I, dal 936 duca di Sassonia il quale riuscì ad ottenere una vittoria decisiva sugli Ungari nella battaglia di Lechfeld nel 955, rapide incursioni accompagnate da violenze e razzie che avvennero tra il IX e il X secolo, cavalieri normanni senza terra, guidati da Roberto il Guiscardo, della famiglia Altavilla, da mercenari, inserendosi con abilità nelle contese locali che dividevano potentati bizantini e longobardi, in un'area resa più insicura dalla presenza araba, riuscirono a divenire vassalli del papa (con il concordato di Melfi del 1059) e a conquistare un ampio territorio anche perché nel 1054 si era consumata la definitiva scissione della Chiesa d'Oriente e di Occidente e il papa cercava un alleato militare forte che potesse difendere i suoi interessi, provennero i principali attacchi alle coste e alle città della Francia e da cui partì un primo tentativo di conquista dell'Inghilterra, allora dominata dagli anglosassoni, tra la fine del X e i primi decenni dell'XI secolo, soprattutto in quanto la loro spinta propulsiva si era esaurita per ragioni interne anche perché il contatto con l'Europa cristiana aveva favorito un rapido processo di assimilazione, da tre direttrici ovvero da est, dove una popolazione di origine mongolica, gli Ungari o Magiari si era insediata nella pianura danubiana (l'antica Pannonia) e da qui, grazie alle loro capacità guerriere e all'uso abile dei cavalli, seminarono il terrore soprattutto nell'area germanica, da tre direttrici ovvero da sud, ovvero dalle coste del nordafrica, da dove navi pirate saracene partivano per colpire le coste dell'Italia, della Catalogna e della Provenza, da nord con le incursioni dei vikinghi, un popolo germanico insediatosi nella penisola scandinava e in particolare in Svezia, da est, dove una popolazione di origine mongolica, gli Ungari o Magiari si era insediata nella pianura danubiana (l'antica Pannonia) e da qui, grazie alle loro capacità guerriere e all'uso abile dei cavalli, seminarono il terrore soprattutto nell'area germanica tanto che in controtendenza rispetto a quanto stava avvenendo altrove in Europa, proprio la loro minaccia convinse i grandi feudatari dell'area a unire le loro forze e ad affidarsi alla guida di uno di essi, Ottone I, dal 936 duca di Sassonia, riuscì ad ottenere una vittoria decisiva sugli Ungari nella battaglia di Lechfeld nel 955 e così anche grazie al prestigio conseguito riuscì ad imporsi prima come re di Germania e poi come Imperatore del rinato Sacro Romano Impero Germanico, in Danimarca da cui provennero i principali attacchi alle coste e alle città della Francia