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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: La crisi della Repubblica 4, permise a Cesare di divenire console, di pagare il suo debito agli alleati e di concludere il suo mandato chiedendo per i successivi 5 anni il proconsolato nella Gallia cisalpina e narbonese in quanto Cesare intendeva approfittare in modo spregiudicato della divisione e delle tensioni che esistevano tra le varie tribù celtiche per avviare una guerra di conquista e guadagnare così prestigio militare e risorse da spendere nella carriera politica, grazie alle indubbie qualità politiche del giovane nobile che si era schierato con le posizioni dei populares e riteneva indispensabile una profonda riforma delle istituzioni repubblicane, che avrebbero dovuto aprirsi alle istanze degli altri soggetti sociali e non difendere solo i privilegi degli optimates, l'appoggio dei due nelle elezioni al consolato per l'anno 59 a.C., per il quale Cesare voleva candidarsi riuscendo così a controllare il voto con la corruzione (grazie ai capitali di Crasso) e con la minaccia dei veterani di Pompeo, LA PARABOLA DELLA DITTATURA DI CAIO GIULIO CESARE iniziò grazie alle indubbie qualità politiche del giovane nobile, Cesare intendeva approfittare in modo spregiudicato della divisione e delle tensioni che esistevano tra le varie tribù celtiche per avviare una guerra di conquista e guadagnare così prestigio militare e risorse da spendere nella carriera politica tuttavia i suoi successi militari riaccesero l'opposizione del senato e preoccuparono anche Pompeo, venne deciso che Pompeo e Crasso si sarebbero candidati a consoli per il 55 a.C. e in questo modo avrebbero potuto confermare il proconsolato in Gallia di Cesare, mentre Pompeo avrebbe avuto il proconsolato in Spagna e Crasso nella nuova provincia di Siria (area strategica per le tensioni con il confinante regno dei Parti) tuttavia l'equilibrio fra i triumviri si ruppe quando Crasso venne sconfitto dai Parti e morì a Carre (53 a.C.), LA PARABOLA DELLA DITTATURA DI CAIO GIULIO CESARE toccò il punto più alto quando nel 50 a.C. Cesare potè effettivamente dichiarare che l'intera Gallia era stata pagificata, dopo la netta sconfitta della ribellione delle tribù sottomesse, capeggiate da Vercingetorige, ad Alesia nel 52 a.C., Cesare ritenne che fosse il caso di rinnovare i termini dell'accordo con gli altri due triumviri e li incontrò a Lucca dove venne deciso che Pompeo e Crasso si sarebbero candidati a consoli per il 55 a.C. e in questo modo avrebbero potuto confermare il proconsolato in Gallia di Cesare, mentre Pompeo avrebbe avuto il proconsolato in Spagna e Crasso nella nuova provincia di Siria (area strategica per le tensioni con il confinante regno dei Parti), l'equilibrio fra i triumviri si ruppe quando Crasso venne sconfitto dai Parti e morì a Carre (53 a.C.) per cui Pompeo si sentì sempre più minacciato dalla forza politica e militare che Cesare aveva guadagnato e si schierò con il senato, Cesare intendeva approfittare in modo spregiudicato della divisione e delle tensioni che esistevano tra le varie tribù celtiche per avviare una guerra di conquista e guadagnare così prestigio militare e risorse da spendere nella carriera politica tuttavia la conquista richiedeva molto più tempo dei cinque anni previsti (nonostante Cesare avesse diffuso la notizia a Roma che ormai l'intera Gallia era stata conquistata), riuscì a sfruttare abilmente la condizione di crisi e stallo in cui si trovavano le istituzioni romane dopo le tensioni tra il senato e Pompeo, facendo leva anche sulla ricchezza e le ambizioni di Crasso garantendosi l'appoggio dei due nelle elezioni al consolato per l'anno 59 a.C., per il quale Cesare voleva candidarsi, i suoi successi militari riaccesero l'opposizione del senato e preoccuparono anche Pompeo per cui Cesare ritenne che fosse il caso di rinnovare i termini dell'accordo con gli altri due triumviri e li incontrò a Lucca, Cesare ritenne che fosse il caso di rinnovare i termini dell'accordo con gli altri due triumviri e li incontrò a Lucca e così nel 50 a.C. Cesare potè effettivamente dichiarare che l'intera Gallia era stata pagificata, dopo la netta sconfitta della ribellione delle tribù sottomesse, capeggiate da Vercingetorige, ad Alesia nel 52 a.C., con il pretesto di riportare la pace sociale a Roma, dilaniata dagli scontri tra cesariani e conservatori, lo nominò "console senza collega" nel 52 a.C. e questo aprì la strada inevitabilmente ad uno scontro diretto tra Cesare e Pompeo (guerra civile) che iniziò nel 49 a.C., nel 60 a.C. venne stipulato il patto elettorale, un accordo privato che è passato alla storia con il nome di primo triumvirato per somiglianza con il patto, ben più eversivo, che permetterà ad Ottaviano l'ascesa al potere e che si tradurrà in una nuova magistratura (e nella fine sostanziale della repubblica) primo triumvirato che permise a Cesare di divenire console, di pagare il suo debito agli alleati e di concludere il suo mandato chiedendo per i successivi 5 anni il proconsolato nella Gallia cisalpina e narbonese, Pompeo rimase a Roma governando la Spagna attraverso i suoi legati disponibile quando il senato con il pretesto di riportare la pace sociale a Roma, dilaniata dagli scontri tra cesariani e conservatori, lo nominò "console senza collega" nel 52 a.C., venne deciso che Pompeo e Crasso si sarebbero candidati a consoli per il 55 a.C. e in questo modo avrebbero potuto confermare il proconsolato in Gallia di Cesare, mentre Pompeo avrebbe avuto il proconsolato in Spagna e Crasso nella nuova provincia di Siria (area strategica per le tensioni con il confinante regno dei Parti) tuttavia Pompeo rimase a Roma governando la Spagna attraverso i suoi legati, l'appoggio dei due nelle elezioni al consolato per l'anno 59 a.C., per il quale Cesare voleva candidarsi pertanto nel 60 a.C. venne stipulato il patto elettorale, un accordo privato che è passato alla storia con il nome di primo triumvirato per somiglianza con il patto, ben più eversivo, che permetterà ad Ottaviano l'ascesa al potere e che si tradurrà in una nuova magistratura (e nella fine sostanziale della repubblica), Pompeo si sentì sempre più minacciato dalla forza politica e militare che Cesare aveva guadagnato e si schierò con il senato che con il pretesto di riportare la pace sociale a Roma, dilaniata dagli scontri tra cesariani e conservatori, lo nominò "console senza collega" nel 52 a.C., a controllare il voto con la corruzione (grazie ai capitali di Crasso) e con la minaccia dei veterani di Pompeo promettendo in cambio di sostenere da console gli interessi di Pompero e Crasso, facendo pressioni per l'approvazione delle deliberazioni del primo in Oriente e per la distribuzione di terre ai suoi veterani, favorendo gli imprenditori (e dunque Crasso) con condizioni favorevoli nell'attribuzione degli appalti pubblici