Warning:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this page will work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: La prima guerra punica 2, LA PRIMA GUERRA PUNICA nacque da una causa scatenante che fece da "casus belli", una causa scatenante che fece da "casus belli" ovvero nel 265 a.C. la città di Messina, in cui avevano preso il potere dei mercenari campani rimasti senza ingaggio, i Mamertini, temendo l'aggressione siracusana aveva chiesto aiuto ai Cartaginesi, gli interessi commerciali dei porti dell'Italia meridionale cozzavano con le mire egemoniche di Cartagine sul Mediterraneo dunque fra le due potenze, fino a quel momento amiche, si creò uno stato di tensione, il console Caio Duilio fece realizzare sulle quinqueremi e sulle triremi un ponte mobile (il corvo)alla cui estremità si trovava un gancio che permetteva di agganciare la nave nemica e di trasformare il combattimento da navale in "terrestre" tuttavia dopo una prima straordinaria vittoria di fronte a Capo Milazzo, il senato non proseguì per la strada indicata da Caio Duilio e il nuovo console, Attilio Regolo, che volle portare la guerra sul territorio africano, venne duramente sconfitto, alla fine prevalere Roma, che nel 241 a.C. inflisse a Cartagine una dura sconfitta alle isole Egadi dopo la quale divenne una potenza marittima e commerciale, nella società romana si avviò un processo di trasformazione che avrà pesanti conseguenze anche per la stabilità dello stato in quanto si impoverì il ceto dei piccoli e medi proprietari, i nuovi equilibri nel Mediterraneo creatisi dopo le guerre tarantine in quanto con la conquista delle città marittime della Magna Grecia, Roma ereditava la loro politica anticartaginese, LA PRIMA GUERRA PUNICA costrinse Roma a dotarsi di una flotta, i contributi (anche in termini di competenze marinare) delle città della Magna grecia, tuttavia gli equipaggi erano romani e dunque poco esperti del combattimento per mare, nella società romana si avviò un processo di trasformazione che avrà pesanti conseguenze anche per la stabilità dello stato in quanto si arricchì il ceto senatoriale, nel 265 a.C. la città di Messina, in cui avevano preso il potere dei mercenari campani rimasti senza ingaggio, i Mamertini, temendo l'aggressione siracusana aveva chiesto aiuto ai Cartaginesi i quali accettarono, per sfruttare l'occasione di estendere così il loro controllo anche allo stretto di Messina, di fronte all'arroganza cartaginese, che mal celava evidenti intenti di conquista, Messina si rivolse ai Romani i quali dopo un'iniziale esitazione, decisero di intervenire, alla fine prevalere Roma, che nel 241 a.C. inflisse a Cartagine una dura sconfitta alle isole Egadi dopo la quale Cartagine fu costretta a cedere la Sicilia e a versare a Roma in vent'anni una altissima indennità di guerra, alla fine prevalere Roma, che nel 241 a.C. inflisse a Cartagine una dura sconfitta alle isole Egadi dopo la quale Roma introdusse nel suo dominio una nuova unità amministrativa, la provincia (la prima fu, appunto, la Sicilia), intesa come territorio del tutto sottomesso e da sfruttare, affidato ai pieni poteri di magistrati romani e dei loro funzionari (proconsoli e propretori), con la conquista delle città marittime della Magna Grecia, Roma ereditava la loro politica anticartaginese dato che gli interessi commerciali dei porti dell'Italia meridionale cozzavano con le mire egemoniche di Cartagine sul Mediterraneo, Roma a dotarsi di una flotta sfruttando i contributi (anche in termini di competenze marinare) delle città della Magna grecia,, divenne una potenza marittima e commerciale per cui nella società romana si avviò un processo di trasformazione che avrà pesanti conseguenze anche per la stabilità dello stato, LA PRIMA GUERRA PUNICA vide alla fine prevalere Roma, che nel 241 a.C. inflisse a Cartagine una dura sconfitta alle isole Egadi, dopo un'iniziale esitazione, decisero di intervenire così iniziò la guerra nel 264 a.C., nella società romana si avviò un processo di trasformazione che avrà pesanti conseguenze anche per la stabilità dello stato in quanto la politica estera divenne sempre più aggressiva