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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Il principato di Augusto, evitò di andare allo scontro con il senato e preferì indicare i congiurati come unici responsabili della congiura per cui essi dovettero fuggire in Oriente per sfuggire al linciaggio e per prepararsi a combattere contro i sostenitori di Cesare, si scatenò la rivalità con il luogotenente di Cesare Marco Antonio che si era appropriato dei beni di Cesare e aveva distribuito parte dei beni alla plebe ottenendone l'appoggio, per rinsaldare il potere in tutto il vasto territorio, i triumviri trovarono un accordo in base al quale ciascuno di loro avrebbe governato una parte del dominio romano e in particolare Lepido, il più debole dei tre, avrebbe controllato l'Africa, per rinsaldare il potere in tutto il vasto territorio, i triumviri trovarono un accordo in base al quale ciascuno di loro avrebbe governato una parte del dominio romano ma l'equilibrio si spezzò quando Ottaviano tolse il governo dell'Africa a Lepido, IL PRINCIPATO DI AUGUSTO segnò la fine della repubblica, Antonio mostrò eccessiva ambizione e tendeze troppo orientaleggianti, che gli inimicarono il favore del popolo romano e offrirono ad Ottaviano l'occasione per liberarsi del rivale per cui quando Antonio divorziò dalla sorella di Ottaviano, questi con un pretesto fece in modo che Roma dichiarasse guerra all'Egitto, in modo da attaccare Antonio senza formalmente dare l'avvio ad una guerra civile, si scatenò la rivalità con il luogotenente di Cesare Marco Antonio che aveva manifestato la volontà di punire gli autori della morte di Cesare e fomentava in questo senso il malumore della plebe, il Senato, sia pure a malincuore, si appoggiò ad Ottaviano temendo la reazione di Marco Antonio ma Ottaviano ben presto si staccò dal Senato, che voleva sfruttarne le capacità militari ma che non avrebbe accettato che lui continuasse la politica di riforme che aveva iniziato Cesare, era il console in carica, dunque riteneva di avere una posizione favorevole per subentrare a Cesare nella leadership ma evitò di andare allo scontro con il senato e preferì indicare i congiurati come unici responsabili della congiura, marciò contro Roma (43 aC.) e si impadronì della città dopo che il Senato gli aveva rifiutato il consolato, formalmente le magistrature e le assemblee della repubblica non vennero cancellate ma vennero di fatto del tutto esautorate, per rinsaldare il potere in tutto il vasto territorio, i triumviri trovarono un accordo in base al quale ciascuno di loro avrebbe governato una parte del dominio romano e in particolare Antonio avrebbe governato le ricche province orientali, seguendo le orme di Cesare creò un'alleanza, che tuttavia questa volta si trasformò in una vera e propria magistratura, con l'approvazione dei comizi che diedero l'incarico ai triumviri di riformare lo stato (43 aC.) e in seguito si liberò degli avversari con liste di proscrizione e con feroci persecuzioni, per rinsaldare il potere in tutto il vasto territorio, i triumviri trovarono un accordo in base al quale ciascuno di loro avrebbe governato una parte del dominio romano ma Antonio mostrò eccessiva ambizione e tendeze troppo orientaleggianti, che gli inimicarono il favore del popolo romano e offrirono ad Ottaviano l'occasione per liberarsi del rivale, si scatenò la rivalità con il luogotenente di Cesare Marco Antonio che era il console in carica, dunque riteneva di avere una posizione favorevole per subentrare a Cesare nella leadership, quando Antonio, contravvenendo alla legge, pretese il proconsolato in Gallia che era stato affidato ad altri, iniziò una nuova guerra civile che vide una prima sconfitta di Antonio a Modena (43 aC.), si mosse con le sue legioni contro l'esercito di Antonio e Cleopatra, che sconfisse duramente ad Azio (31 a.C.) e in seguito alla sconfitta Antonio e Cleopatra si suicidarono, mentre Ottaviano aveva messo sotto assedio Alessandria, quando Antonio divorziò dalla sorella di Ottaviano, questi con un pretesto fece in modo che Roma dichiarasse guerra all'Egitto, in modo da attaccare Antonio senza formalmente dare l'avvio ad una guerra civile e quindi si mosse con le sue legioni contro l'esercito di Antonio e Cleopatra, che sconfisse duramente ad Azio (31 a.C.), Antonio mostrò eccessiva ambizione e tendeze troppo orientaleggianti, che gli inimicarono il favore del popolo romano e offrirono ad Ottaviano l'occasione per liberarsi del rivale infatti si diceva che volesse trasformarsi in un monarca ellenistico, anche a causa della sua relazione con Cleopatra, dalla quale aveva avuto tre figli, aveva manifestato la volontà di punire gli autori della morte di Cesare e fomentava in questo senso il malumore della plebe motivo per cui il Senato, sia pure a malincuore, si appoggiò ad Ottaviano temendo la reazione di Marco Antonio