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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Scuola poetica siciliana_Chiaese.cmap, Francesco Guicciardini Progenitore storiagrafia moderna Francesco Guicciardini è considerato il progenitore della storiografia moderna, per il suo pionieristico impiego di documenti ufficiali a fini di verifica della sua Storia d'Italia., Francesco Guicciardini Storia d'Italia Guicciardini è noto soprattutto per la Storia d'Italia, vasto e dettagliato affresco delle vicende italiane tra il 1492 e il 1532 e capolavoro della storiografia della prima epoca moderna e della storiografia scientifica in generale. L'opera spiega la rete attorcigliata della politica degli stati italiani del Rinascimento. L'autore volutamente si pone come spettatore imparziale, raggiungendo risultati eccellenti come analista e pensatore. Guicciardini è l'uomo dei programmi che mutano "per la varietà delle circunstanze". La realtà non è quindi costituita da leggi universali immutabili come per Machiavelli., Francesco Guicciardini Dove nasce e muore Francesco Guicciardini nacque a Firenze il 6 marzo 1483 e muorì ad Arcetri nel 1540., Francesco Guicciardini Le opere • Storie fiorentine (dal 1508 al 1509), rimasta inedita fino al 1859 • Discorso di Logrogno (1512) • Storie di un bastardo (1520) • Considerazioni sui Discorsi del Machiavelli, (1527 - 1529) • Ricordi politici e civili • Dialogo del Reggimento di Firenze (dal 1521 al 1526) • Storia d'Italia (dal 1537 al 1540)., Francesco Guicciardini Biografia Francesco Guicciardini nacque a Firenze il 6 marzo 1483. Apparteneva ad una delle famiglie più in vista della città. Dopo una prima formazione umanistica dedicata alla lettura dei grandi storici dell'antichità, studiò a Firenze giurisprudenza, seguendo le lezioni del celebre Francesco Pepi. Dal 1500 soggiornò a Ferrara per circa due anni, per poi trasferirsi a Padova per seguire le lezioni di docenti di maggior importanza. Rientrato a Firenze nel1505, esercitò,sebbene non fosse ancora laureato, l'incarico di istituzioni di diritto civile. Nel 1506 si concluse la sua attività accademica; nel frattempo, nel novembre del 1508, contrasse matrimonio, contro il volere paterno, con Maria Salviati. Questo matrimonio in realtà funse per lui da trampolino di lancio, garantendogli una brillante e rapida ascesa politica: con l'aiuto del suocero fu nominato tra i capitani dello Spedale del Ceppo, una carica prestigiosa in quanto a membri insigniti dell'onorificenza. Nel 1509, in occasione della guerra contro Pisa, venne chiamato a pratica dalla signoria, ottenendo, grazie all'aiuto del Salviati, l'avvocatura del capitolo di Santa Liberata. Questi progressi portarono Guicciardini a ricevere l'incarico di ambasciatore in Spagna presso Ferdinando il Cattolico nel 1512. Nel 1513 fece ritorno a Firenze. Fu nominato nel 1521 commissario generale dell'esercito pontificio, alleato di Carlo V contro i francesi. Per contrastare lo strapotere di Carlo V, propagandò un'alleanza fra gli stati regionali allora presenti in Italia e la Francia. Nel 1527 la Lega subì una cocente disfatta e Roma fu messa al sacco dai Lanzichenecchi. Visto con diffidenza dai repubblicani dopo essere stato coinvolto in quelle vicissitudini, si ritirò in un volontario esilio nella sua villa di Finocchieto, nei pressi di Firenze. Dopo il rientro dei Medici a Firenze, 1531, fu accolto alla corte medicea come consigliere del duca Alessandro. Non fu tenuto tuttavia in altrettanta considerazione dal successore di Alessandro, Cosimo I, che lo lasciò in disparte. Guicciardini allora si ritirò nella sua villa di Santa Margherita in Montici ad Arcetri, dove trascorse i suoi ultimi anni dedicandosi alla letteratura. Morì ad Arcetri nel 1540, quando da circa due anni si era ormai ritirato a vita privata.